La sperimentazione in favore dei care leavers è la prima risposta nazionale alle problematiche che incontrano i ragazzi e le ragazze che al compimento della maggiore età vivono fuori dalla famiglia d’origine, e cerca al tempo stesso di tenere conto delle loro richieste e dell’esigenza da loro espressa di essere soggetti attivi, partecipi, delle decisioni che riguardano il loro futuro e il loro percorso verso l’autonomia.
Un’attenta lettura dei documenti redatti dai care leavers stessi mette, infatti, in risalto le loro vulnerabilità nel momento in cui lasciano il sistema di accoglienza, evidenzia il modo in cui affrontano il delicato passaggio alla vita adulta precocemente rispetto ai coetanei che non hanno dovuto confrontarsi con l’allontanamento dalla famiglia d’origine e con l’assenza di relazioni familiari e mostra la basilare importanza del sistema sociale nel sostenere i care leavers in questa fase delicata di passaggio all’età adulta.
Al tempo stesso, i care leavers aprono un dialogo aperto e sincero con i principali attori coinvolti nel loro percorso di accoglienza, rivolgono loro delle raccomandazioni puntuali che testimoniano della loro necessità di pensare un percorso condiviso e non subìto, sul ruolo centrale che le relazioni affettive, familiari e non, rivestono nella costruzione dell’autonomia, che non deve essere un abbandono nel momento del compimento della maggiore età ma un sostegno verso una interdipendenza in cui tutti i soggetti coinvolti condividono responsabilità e decisioni.
I care leavers non vogliono essere più percepiti come un problema sociale da affrontare bensì come una risorsa da valorizzare, e per questo chiedono tempo di qualità per iniziare il percorso verso l’autonomia, confronto sincero con gli adulti di riferimento, e soprattutto sostegno e rispetto per il loro vissuto difficile e per le scelte che si accingono a compiere in questa fase delicata della loro esistenza.