“Ci chiamavano sui giornali fratelli siamesi e io dissi che era sbagliato perché i siamesi una volta separati non possono ricongiungersi, i fratelli normali sì…”. Così Clemente Mastella, rievocando una frase pronunciata durante una Festa del Campanile a Telese Terme nel 2005, alla vigilia della presentazione del libro di Pierferdinando Casini (C’era una volta la politica, Piemme) in programma domani al Teatro comunale di Benevento. Insieme all’autore oggi Senatore decano, discuteranno il sindaco di Benevento Clemente Mastella e il presidente emerito della Camera ed ex segretario di Rifondazione comunista Fausto Bertinotti. A moderare l’incontro sarà Francesco De Core, direttore de Il Mattino.
Un viaggio lungo quattro decenni attraverso la Prima Repubblica, gli anni d’oro della Democrazia cristiana e poi Tangentopoli, il tramonto dei partiti tradizionali, la transizione verso la Seconda Repubblica fino ai nostri giorni e al recente, toccante applauso bipartisan tributato a Casini dalle Camere riunite per l’elezione del Capo dello Stato quando rinunciò alla corsa al Quirinale per favorire la convergenza trasversale su Sergio Mattarella e descritto nel libro come il segno tangibile e gratificante di un apprezzamento senza confini di parte. Nel libro c’è dunque la storia della Repubblica. E tante pagine dedicate al rapporto speciale con il gemello Clemente: dalle esperienze giovanili nella Dc, alla fondazione del progetto comune del Ccd. “Casini ricorda – anticipa Mastella – che durante le trattative con Berlusconi dopo la vittoria del Polo nel 1994, temeva che la mia determinazione, diciamo un po’ grintosa, nel trattare col Cavaliere potesse danneggiarci: andò diversamente, io Ministro del Lavoro. Poi lui nel 2001 andò alla presidenza di Montecitorio”. E ancora, le strade che si separarono, l’esperienza dell’Ulivo, di cui fu protagonista anche Bertinotti. Dunque la vicinanza umana durante gli anni delle vicissitudini giudiziarie e il percorso politico e istituzionale che è tornato ad incrociarsi. “Sarà amarcord, ma non un’operazione nostalgia: abbiamo ancora molto da dire”, conclude Mastella in vista dell’appuntamento di domattina al Teatro comunale alle 11.