Presentato questo pomeriggio a Palazzo Paolo V il progetto intensivo DIRimè,un programma gratuito di intervento terapeutico e supporto alla relazione genitore-bambino rivolto alle famiglie di bambini neurodivergenti e basato sull’interazione e sul gioco secondo il modello americano DIRFloortime.
Come spiegato dall’assessore alle Politiche Sociali del Comune di Benevento, Carmen Coppola, e dal coordinatore dell’Ambito b1, Gennaro Santamaria, quattro famiglie selezionate dal Servizio sociale del Comune di Benevento unitamente alla neuropsichiatra infantile dell’ASL di Benevento Giuseppa Ulturale, verranno affiancate da una squadra di terapisti e volontari DIRimè di diverse discipline e accompagnati a vivere un’esperienza di connessione, relazione e gioco con i propri bambini in studio, a casa e sul territorio, in diversi contesti di vita.
“Il progetto – hanno aggiunto l’assessore Coppola e il dirigente Santamaria – si estenderà, poi, anche nei successivi 10 mesi, durante i quali le famiglie verranno accompagnate attraverso un percorso di parent-coaching online e supportate con incontri periodici di coordinamento con i servizi e i terapisti del territorio che le seguono. Il progetto prevede anche attività di sensibilizzazione sul territorio”.
La coordinatrice delle assistenti sociali, Stefania Vesce, nel suo intervento ha invece illustrato le attività che svolge il settore che all’interno dell’Ambito B1 si occupa di minori e dei disabili, mentre la neuropsichiatra infantile dell’Asl di Benevento, Giuseppa Ulturale, a sua volta ha spiegato come la scelta di aderire al progetto DIRimè sia stata guidata dalle recenti conferme della necessità di interventi precoci mediati dai genitori.
La terapista certificata DIRFloortime e referente di DIRimè Campania, Roberta Repola, ha infine esposto il vantaggio che il modello DIRFloortimenel ha prodotto nell’esercizio della sua professione: “Si tratta di un modello scientifico che racchiude evidenze di psicologia, scienze dell’educazione e neuroscienze, estremamente prezioso per aiutare la persona nella sua famiglia, a scuola, nella quotidianità con un approccio personalizzato. Il DIRFloortime è stato il primo a valorizzare l’importanza delle differenze individuali che distinguono il profilo individuale di ciascuna persona e a promuovere un intervento mediato dal genitore che coinvolgesse attivamente lo stesso nell’intervento terapeutico”.